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Il 24 febbraio 2022 un’offensiva delle forze militari russe su diverse città dell’Ucraina ha trasformato una situazione già instabile in un’emergenza su larga scala. Oltre 18 milioni di persone sono state colpite dal conflitto e sono stati costrette a lasciare la propria casa per cercare di trovare sicurezza nella parte più occidentale dell’Ucraina, e circa un milione di persone sta attraversando i confini per raggiungere i Paesi vicini. La situazione al momento è estremamente pericolosa per chiunque all’interno dell’Ucraina. Inoltre, la crisi umanitaria causata dal conflitto armato è ulteriormente esacerbata dalla pandemia di COVID-19 (WHO, 2022; UNHCR, 2022).
Gli effetti dannosi dell’esposizione alla guerra sulla salute mentale sono ben documentati (Husain. F. et al., 2011; Hanson, E. et al., 2012; Priebe, S. et al., 2013; Bogic, M. et al., 2015; Bosqui, T.J. et al., 2018; Kien, C. et al., 2019; Musisi, S., 2020); altrettanto lo sono gli effetti sul benessere mentale di una pandemia globale (Kakaje, A. et al., 2021; Msherghi, A. et al., 2021; Shah, A. et al., 2021); sono ancora poco conosciuti, tuttavia, gli effetti additivi e potenzialmente sinergici di questi due fenomeni sui problemi di salute mentale (Silvoe, D. et al., 2006; IJSP, 2011; Elhadi, M. et al., 2020; Kakaje, A. et al., 2021; Markosian, C. et al., 2021).
I conflitti armati producono senza ombra di dubbio effetti sia sul benessere fisico che psicologico a breve e a lungo termine. L’alto tasso di prevalenza dei disturbi psichiatrici è stato rilevato in diversi studi (Silove, D. et al., 2006; Husain. F. et al., 2011; Hanson, E. et al., 2012; Priebe, S. et al., 2013; Bogic, M. et al., 2015; Bosqui, T.J. et al., 2018; Kien, C. et al., 2019; Musisi, S., 2020): il disturbo post-traumatico da stress (PTSD), la depressione e l’ansia colpiscono in modo sproporzionato chi ha vissuto in un paese colpito dalla guerra.
Oltre alle diagnosi puramente categoriali, sono stati ampiamente rilevati problemi di tipo cognitivo, emotivo e comportamentale più generici, quali comportamenti di acting-out, aggressività, autolesionismo, e reazioni da stress acuto dovute all’esposizione prolungata e di elevata intensità ad esperienze personali dirette di un evento che implica morte, minaccia, o lesioni gravi.
Tali reazioni conducono a attivazione ansiosa, concentrazione compromessa, ridotta chiarezza cognitiva e vari gradi di intorpidimento emotivo. Inoltre, i conflitti armati causano inevitabilmente perdite multiple: interruzione della routine quotidiana e del senso di sicurezza personale; distruzione delle proprie abitazioni o in generale dei luoghi conosciuti di aggregazione; morte o lesioni ai membri della famiglia; perdita del lavoro e conseguente carenza di sostentamento economico; chiusura delle scuole e delle risorse della comunità.
Tutto ciò può condurre le persone a esperire ulteriori reazioni psicologiche, inclusi il dolore e il lutto. Le persone si ritrovano quindi ad adattarsi a una realtà notevolmente cambiata, del tutto nuova e inaspettata e ciò rappresenta un processo intrinsecamente ansiogeno.
La pandemia di COVID-19 è per molti aspetti la peggiore epidemia globale negli ultimi 100 anni. A parte i devastanti effetti diretti sulla salute dovuti all’infezione virale, ci sono ulteriori aspetti della pandemia, come la paura del contagio, le conseguenze delle restrizioni imposte, l’instabilità economica e la perdita di familiari e amici, che hanno un grande impatto sulla salute mentale.
Diversi studi rilevano sintomi di ansia (grave, moderata o lieve), oltre che sintomi depressivi (da moderati a gravi) e ideazione suicidaria probabilmente, legati alle notizie schiaccianti ed esacerbanti che intensificano la paura del virus, al contagio del virus di familiari e amici, alle complicazioni del virus e alla pressione psicologica dovuta alla quarantena e all’isolamento (Kakaje, A. et al., 2021; Msherghi, A. et al., 2021; Shah, A. et al., 2021).
La salute mentale delle persone che sperimentano insieme conflitti armati e disastri naturali, come appunto la pandemia da COVID-19, è inevitabilmente influenzata negativamente nelle immediate conseguenze; ma ciò non esclude ovviamente la possibilità che ci possano essere effetti negativi a lungo termine sul funzionamento psicologico e sociale della popolazione (IASC, 2007).
La confluenza distruttiva di una guerra, la crisi umanitaria e l’instabilità che ne conseguono e l’elevata contagiosità del COVID-19 porteranno quasi certamente a una crisi di salute mentale che richiede un’attenzione tempestiva. I dati disponibili in letteratura mostrano che gli effetti congiunti sulla salute mentale sono molteplici, interconnessi e possono essere di lunga durata. Le reazioni di stress post-traumatico, l’ansia, la depressione e i sintomi somatici sono gli effetti maggiormente diffusi tra chi sopravvive a conflitti armati e disastri naturali. A questi si aggiungono anche le sequele neuropsichiatriche per chi ha contratto il COVID-19 (Silvoe, D. et al., 2006; IJSP, 2011; Elhadi, M. et al., 2020; Kakaje, A. et al., 2021; Markosian, C. et al., 2021).
Data la pervasività, la gravità e gli impatti complessi e duraturi sopra elencati, l’OMS promuove protocolli d’azione in cui viene enfatizzata la necessità di non fare danni né nell’immediato né a lungo termine e viene evitato l’uso di farmaci e terapie non comprovate (Silove, D. et al., 2006). Un protocollo omnicomprensivo utile a proteggere e migliorare la salute mentale e il benessere psicosociale delle persone in uno stato d’emergenza deve prevedere (IASC, 2007; OMS, 2022; UNHCR, 2022):
Organizzare e condurre un assesment validato scientificamente per un’analisi globale dei bisogni e delle necessità psicosociali della popolazione colpita. Analizzare i traumi e le ferite legati al conflitto, esacerbati dalla mancanza di accesso alle strutture sanitarie, la mancanza di medicinali e forniture salvavita; monitorare l’eccesso di morbilità e morte per malattie comuni, come quelle cardiovascolari, diabete, cancro, malattie acute di madri e neonati; osservare l’andamento della diffusione di malattie infettive (COVID-19, morbillo, polio, TBC, HIV, ecc.) a causa della distruzione diffusa di infrastrutture idriche e sanitarie, copertura vaccinale inadeguata, mancanza di acqua potabile, servizi igienici e sanitari adeguati, nonché movimenti di popolazione e affollamento; identificare le conseguenze sulla salute mentale e psicosociale dovuto allo stress significativo dovuto al conflitto acuto e a due anni di COVID-19.
Organizzare e attivare programmi di intervento organizzati a livello nazionale fondati su approcci multidisciplinari, monitoraggio locale e delle ONG che collaborano.
La politica di intervento per la salute mentale deve essere collegata allo sviluppo socioeconomico e ai diritti umani.
I trattamenti devono essere fruiti in strutture sanitarie primarie per evitare di stigmatizzare le vittime.
Fornire assistenza fisica e mentale in egual modo per gli sfollati interni e gli immigrati e rifugiati.
L’articolo è stato scritto dal dott. Giuseppe Agrusti – Psicologo
Bibliografia
Bogic, M., Njoku, A., Priebe S. (2015). Long-term mental health of war-refugees: a systematic literature review. BMC International Health and Human Rights, 28, 15:29
Bosqui, T.J., et Marshoud, B. (2018). Mechanisms of change for interventions aimed at improving the wellbeing, mental health and resilience of children and adolescents affected by war and armed conflict: a systematic review of reviews. Conflict and Health, 12, 15
Elhadi, M., Buzreg, A., Bouhuwaish, A., Khaled, A., Alhadi, A., Msherghi, A., et al. (2020). Psychological Impact of the Civil War and COVID-19 on Libyan Medical Students: A Cross-Sectional Study. Frontiers in Psychology, 11:570435
Hanson, E. & Vogel, G. (2012). The Impact of War on Civilians. In Lopez Levers, L. (Ed.) Trauma Counseling. Theories and Interventions. New York: Springer Publishing Company
Husain, F., Anderson, M., Lopes Cardozo, B., et al. (2011). Prevalence of War-Related Mental Health Conditions and Association With Displacement Status in Postwar Jaffna District, Sri Lanka. Journal of American Medical Association, 306 (5), 522–531
IJSP (2011). Mental health and psychosocial consequences of armed conflict and natural disasters. International Journal of Social Psychiatry, 57(1_suppl), 57–78
Inter-Agency Standing Commission (IASC, 2007). IASC Guidelines on Mental Health and Psychosocial Support in Emergency Settings. Ginevra: IASC
Kakaje, A., Fadel, A., Makki, L., Ghareeb, A., et Al Zohbi, R. (2021) Mental Distress and Psychological Disorders Related to COVID-19 Mandatory Lockdown. Frontiers in Psychology, 9:585235
Kien, C., Sommer, I., Faustmann, A. et al. (2019). Prevalence of mental disorders in young refugees and asylum seekers in European Countries: a systematic review. European Child & Adolescent Psychiatry, 28, 1295–1310
Markosian, C., Layne, C.M., Petrosyan, V., Shekherdimian, S., Kennedy, C.A., Khachadourian, V. (2021). War in the COVID-19 era: Mental health concerns in Armenia and Nagorno-Karabakh. International Journal of Social Psychiatry, 1-3
Msherghi, A., Alsuyihili, A., Alsoufi, A., Ashini, A., Alkshik, Z., Alshareea, E., et al. (2021). Mental Health Consequences of Lockdown During the COVID-19 Pandemic: A Cross-Sectional Study. Frontiers in Psychology, 12:05279
Musisi, S., et Kinyanda, E. (2020) Long-Term Impact of War, Civil War, and Persecution in Civilian Populations – Conflict and Post-Traumatic Stress in African Communities. Frontiers in Psychology, 11:20
Priebe, S., Jankovic Gavrilovic, J., Bremner, S., Ajdukovic, D., Franciskovic, T., Galeazzi, G.M., et al. (2013). Psychological Symptoms as Long-Term Consequences of War Experiences. Psychopathology, 46:45-54
Shah, S.M.A., Mohammad, D., Qureshi, M.F.H. Abbas, M.Z., et Aleem, S. (2021). Prevalence, Psychological Responses and Associated Correlates of Depression, Anxiety and Stress in a Global Population, During the Coronavirus Disease (COVID-19) Pandemic. Community Ment Health Journal, 57, 101–110
Silove, D., & Bryant, R. (2006). Rapid Assessments of Mental Health Needs After Disasters. Journal of the American Medical Association, 296(5), 576–578
United Nations High Commissioner for Refugees (UNHCR, 2022). Ukraine Situation: Regional Refugee Response Plan. Summary and Inter-Agency Funding Requirements March-August 2022
World Health Organization (WHO, 2022). Ukraine’s Emergency – External Situation Report #1
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