I sistemi motivazionali interpersonali

di Elisa Franchi

INTRODUZIONE

Il termine motivazione si riferisce a ciò che concorre ad avviare, guidare e mantenere la condotta di un individuo verso un obiettivo, il cui raggiungimento o la sua irrealizzabilità può causarne la disattivazione.

Alla base della motivazione possiamo osservare la presenza di bisogni e desideri, ma anche emozioni che permettono di comprendere i significati delle nostre azioni.

Il sistema motivazionale è un sistema innato, ovvero presente in tutti gli esseri della stessa specie, complesso e che determina la qualità dell’interazione con l’ambiente circostante.

La sua complessità deriva dal fatto che il comportamento dell’individuo è il risultato di un’attivazione flessibile e armonica di differenti motivazioni calati in un contesto di reciprocità dinamiche con l’ambiente, unitamente a quelli che Bowlby chiamò Modelli Operativi Interni – MOI  (Internal Working Model 1969). I MOI sono schemi rappresentazionali della relazione di sé con l’altro, esito di esperienze intersoggettive ripetute nel tempo dai primi scambi con le figure di attaccamento primarie e che permettono di fare una previsione della risposta dell’altro ai propri bisogni.

Le propensioni comportamentali sono dunque il frutto di obiettivi di valore evoluzionistico di adattamento, di influenze culturali ed esperienziali del singolo individuo.

Gli studi evoluzionistici dei processi motivazionali e la loro espressione pongono le radici con il lavoro di Darwin e la sua prima pubblicazione del 1872.  A contribuire, con prove empiriche e scientifiche, la tesi di continuità evoluzionistica del bagaglio emotivo e la tesi che le tendenze comportamentali siano innate, universali ed espressione di una complessità scopistica di valore evolutivo, troviamo:

l’opera “Attaccamento e Perdita” (1969) in cui John Bowlby si concentra sul sistema di attaccamento e come questo può essere vicariato da quello sessuale e agonistico;

il lavoro di Paul Ekman in cui viene confermata l’universalità delle emozioni. Esse infatti vengono riconosciute indipendentemente dalla cultura di appartenenza e dalle esperienze individuali. La ricerca di Ekman non nega però l’influenza di prescrizioni culturali che possono incidere sulla  espressione delle emozioni;

le ricerche di Plutchik, sempre in orientamento evoluzionistico, che si concentrano sulla funzione adattiva della singola emozione;

Gilbert nella sua pubblicazione del 1989 esplora i sistemi di accudimento, di difesa da minacce percepite, di rango e di cooperazione;

di Panksepp e Biven la cui ricerca si occupa degli agiti comportamentali imputabili all’attivazione di specifiche emozioni per comprenderne il loro valore evoluzionistico.

COSA SONO I SISTEMI MOTIVAZIONALI INTERPERSONALI (SMI)?

Seppur presentando variabilità individuale, gli SMI sono tendenze biologicamente determinate al raggiungimento di bisogni e desideri. Sono sistemi che orientano il comportamento sociale, l’esperienza emotiva, l’attivazione neurovegetativa e la rappresentazione del rapporto sé-altro.

Le emozioni e il loro riconoscimento ci permettono di comprendere il significato delle propensioni comportamentali, segnalando l’attivazione di uno specifico SMI.

QUALI SONO GLI SMI?

Sistema motivazionale dell’attaccamento

L’obiettivo di questo sistema è di ottenere la vicinanza protettiva e confortante della figura di attaccamento. Orienta la condotta dell’essere umano alla ricerca di cure, conforto e protezione in situazioni di dolore, paura, vulnerabilità, stress, pericolo, solitudine, tristezza, stanchezza.

Possono emergere due sequenze emotive. La prima di conforto, gioia e sicurezza nel caso di ottenuta vicinanza. A questo punto può avvenire il distacco dalla figura di riferimento oppure una interazione caratterizzata dall’attivazione di un altro SMI (esempio quello del gioco, della collaborazione). La seconda di paura, protesta collerica, tristezza e distacco emozionale qualora il sistema non trovi soddisfazione (Liotti 1994/2005).

Questo sistema si disattiva una volta soddisfatto il bisogno di base o per passaggio ad  un altro SMI.

Sistema motivazionale di accudimento

Questo sistema è complementare allo SMI precedente di attaccamento che dunque si attiva in risposta a segnali di dolore, di vulnerabilità e richiesta di aiuto da parte dell’altro conspecifico. L’obiettivo sarà in questo caso di fornire rassicurazione, vicinanza, cura e protezione.

Le sequenze emotive caratteristiche sono: ansiosa sollecitudine, compassione e tenerezza protettiva. Possono però crearsi due condizioni differenti con relative emozioni quali: moderata collera nel caso in cui l’accudito mette in pericolo chi offre cure, senso di colpa per il mancato accudimento (Liotti G., Fassone G., Monticelli F., 2017).

Sistema motivazionale agonistico o di rango

Attivato dal desiderio di ottenere il diritto di accesso a risorse limitate, questo sistema è orientato a definire una gerarchia, un rango sociale di dominanza o di subordinazione.

Le sequenze emozionali caratteristiche dell’attivazione di questo SMI sono: rabbia, collera che si manifesta con segnali di sfida e critica; superiorità, trionfo, orgoglio e disprezzo nel vincitore; timore del giudizio negativo, ansia da prestazione, paura quando l’altro è percepito più forte; vergogna, umiliazione, tristezza, invidia nel sconfitto (Liotti G., Fassone G., Monticelli F., 2017).

Questo sistema si disattiva una volta ottenuto il segnale di resa e la definizione del rango o per uno spostamento ad un altro SMI.

Sistema motivazionale cooperativo

Questo sistema si attiva quando si realizza la possibilità di attivare un’azione congiunta per raggiungere un fine comune.

Le emozioni possono essere di gioia e di fiducia, espresse con self-disclosure e atteggiamenti di empatia; ma anche collera e sfiducia o senso di colpa qualora venga tradita la lealtà cooperativa.

Sistema motivazionale sessuale e di coppia

Regola i comportamenti seduttivi con l’obiettivo di formare e mantenere una relazione di coppia.

In questo sistema possono presentarsi anche gli altri SMI quali di attaccamento – accudimento, collaborazione e agonismo.

Emozioni caratteristiche sono il pudore, la paura del rifiuto, la gelosia.

Bibliografia

Bowlby, J. (1969). Attaccamento e perdita, Vol. I, Torino, Bollati Boringhieri, 1972.

Darwin, C. (1872). L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali. Tr.it. Bollati Boringhieri, Torino 2012.

Ekman, P. (1973). Darwin and facial expression: a century of research in review. Academic Press, New York.

Ekman, P. (2007). Te lo leggo in faccia. Riconoscere le emozioni quando sono nascoste. Tr. It. Amrita, Torino 2010.

Gilbert, P. (1989). Human nature and suffering. LEA, London,

Liotti, G., Fassone, G., Monticelli, F. (2017). L’evoluzione delle emozioni e dei sistemi motivazionali. Teoria, ricerca, clinica. Raffaello Cortina Editore.

Panksepp, J. (1998). Affective neuroscience: The foundation of human and animal emotions. Oxford (UK), Oxford Univ. Press.

Plutchik, R. (1994). Psicologia e Biologia delle emozioni. Tr. It. Bollati Boringhieri, Torino 1995

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