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Ci troviamo quasi alla fine dell’anno 2021, dopo aver passato uno dei periodi più difficili del nostro tempo, specialmente per le nuove generazioni. Nell’ultimo anno e mezzo si è assistito ad un’enorme crescita delle richieste di supporto psicologico, ma nonostante ciò la salute mentale risulta essere ancora un tabù e la ricerca di supporto psicologico è ancora legata ad una forte stigmatizzazione.
Molto spesso la richiesta di aiuto psicologico viene vista come un’ultima risorsa quando tutte le altre alternative sono state provate e non hanno avuto successo.
Molti studi hanno sottolineato come siano numerosi i fattori implicati nella ricerca di supporto psicologico o nella volontà di intraprendere un percorso psicoterapeutico, tra questi possiamo riscontrare le norme sociali vigenti nella propria cultura, il supporto sociale percepito, le esperienze pregresse di richiesta di aiuto, la propria autostima e fattori di personalità specifici (Topkaya, 2014) e come ognuno di questi sia legato allo stigma nella ricerca di aiuto stesso.
In letteratura sono stati individuati due tipi principali di stigma: il public stigma e il self-stigma.
Il public stigma fa riferimento alle credenze negative e agli atteggiamenti che la società possiede riguardo ai problemi di salute mentale, che di conseguenza portano all’emergere di stereotipi, pregiudizi e discriminazioni nei confronti delle persone affette da disturbi psicopatologici (Corrigan, 2004).
Il self-stigma si esprime anch’esso attraverso stereotipi, pregiudizi e discriminazioni che in questo caso un individuo rivolge a se stesso, legati ai disturbi mentali o a problemi di salute mentale.
In un recente studio è stato indagato il ruolo svolto dal genere e rispettivamente dal public e dal self-stigma nel predire l’atteggiamento verso la ricerca di supporto psicologico (Topkaya, 2014). I risultati hanno dimostrato che esiste una correlazione debole e negativa tra l’atteggiamento verso la ricerca di aiuto psicologico e lo stigma pubblico associato alla ricerca di supporto. Inoltre è stata osservata una correlazione negativa tra l’atteggiamento nei confronti della ricerca di supporto psicologico e il genere, così come è emersa una relazione negativa tra la ricerca di supporto e il self-stigma.
Questo dimostra che il genere e il self-stigma associato alla ricerca di aiuto psicologico predicono in maniera significativa la volontà di rivolgersi ad un professionista della salute mentale. Più nello specifico è stato osservato come i maschi mostrano un atteggiamento maggiormente negativo nei confronti della ricerca di supporto psicologico. Ciò può essere spiegato dal fatto che, fin da bambini, ai soggetti maschi viene insegnato a mostrarsi forti e nascondere le proprie emozioni. Pertanto i ruoli tradizionali di genere associati alla mascolinità possono influenzare negativamente l’atteggiamento verso la ricerca di aiuto e supporto (Berger et al., 2005).
Un ruolo importante viene svolto anche dai tratti di personalità, in particolare alcuni studi recenti hanno osservato il ruolo svolto dal perfezionismo nella ricerca di supporto psicologico o nell’intraprendere un percorso psicoterapeutico.
Quando si parla di perfezionismo si fa riferimento ad uno stile di personalità, come viene descritto da Hewitt e Flett (1991), che si caratterizza per un elevato bisogno di essere o apparire perfetti. Il perfezionismo rappresenta un costrutto multidimensionale ed infatti può essere spiegato da varie componenti racchiuse in tre grandi aree: componenti di tratto, componenti interpersonali di autopresentazione perfezionistica e le cognizioni automatiche perfezionistiche (Hewitt e Flett, 1991).
Sia le componenti di tratto che le componenti interpersonali di autopresentazione perfezionistica sono associate ad atteggiamenti negativi nei confronti della ricerca di supporto psicologico e dubbi circa la psicoterapia (Shannon et al., 2018; Dang et al., 2020).
In particolare, per quanto riguarda le componenti di tratto del perfezionismo, è stato osservato come le persone con alti livelli di perfezionismo socialmente prescritto (socially-prescribed perfectionism), ovvero la credenza che gli altri esigano da sé la perfezione (Hewitt et al., 2003; Hewitt e Flett, 1991), presentano maggiormente dubbi riguardo la psicoterapia e un marcato atteggiamento negativo nei confronti della ricerca di aiuto psicologico (Shannon et al., 2018; Dang et al., 2020). Inoltre il perfezionismo autodiretto (self-oriented perfectionism), cioè la spinta del sé ad essere perfetto, è un predittore di self-stigma legato alla ricerca di aiuto (Shannon et al., 2018).
Mentre analizzando le componenti interpersonali del perfezionismo, i risultati degli studi hanno mostrato come il desiderio di apparire perfetti, cioè l’autopromozione perfezionistica (perfectionistic self-promotion), è associato ad un maggiore self-stigma verso la ricerca di aiuto psicologico e ad un atteggiamento negativo nei confronti della richiesta di supporto professionale.
Allo stesso modo, è importante sottolineare che un maggior rifiuto di impegnarsi in qualsiasi comportamento ritenuto meno che perfetto, ovvero la non esposizione dell’imperfezione (nondisplay of imperfection), è un predittore di self-stigma ed è stato associato alla stigmatizzazione percepita dagli altri, qualora si sentisse il bisogno di ricevere supporto da una figura professionale. Questo perché cercare aiuto nel momento in cui si sperimenta un disagio psicologico può essere percepito dagli individui che presentano alti livelli di non esposizione dell’imperfezione come paragonabile al mettere in atto un comportamento non perfetto o addirittura sbagliato (Shannon et al., 2018).
In conclusione il perfezionismo rappresenta un fattore di mantenimento del disagio psicologico esperito e un impedimento alla ricerca di supporto e aiuto nel momento del bisogno. Queste evidenze dimostrano quanto sia importante in qualità psicologi e psicoterapeuti aumentare la consapevolezza circa l’importanza del supporto psicologico e della psicoterapia.
Ed è altrettanto importante combattere lo stigma che colpisce ancora la salute mentale, partendo proprio da linguaggio, dando un contesto ed un significato a parole come “pazzo” o “matto”, troppo spesso abusate. Infine, nel momento in cui la persona prende coraggio e decide di chiedere aiuto, lo psicologo dovrebbe mostrarsi accogliente e non giudicante.
Bisogna ricordare e ricordarsi sempre come una diagnosi di disturbo psicopatologico non dovrebbe essere percepita come una debolezza o come qualcosa di cui vergognarsi (Topkaya, 2014), ma come qualcosa su cui lavorare per poter tornare a vivere la propria vita al meglio.
L’articolo è stato scritto dalla dott.ssa Marta Floridi – Psicologa
Bibliografia
Berger, J. M., Levant, R., McMillan, K. K., Kelleher, W., & Sellers, A. (2005). Impact of Gender Role Conflict, Traditional Masculinity Ideology, Alexithymia, and Age on Men’s Attitudes Toward Psychological Help Seeking. Psychology of Men & Masculinity, 6(1), 73–78. https://doi.org/10.1037/1524-9220.6.1.73
Corrigan, P. W. (1998). The impact of stigma on severe mental illness. Cognitive and behavioral practice, 5(2), 201-222. https://doi.org/10.1016/S1077-7229(98)80006-0
Corrigan, P. (2004). How stigma interferes with mental health care. American Psychologist, 59(7), 614–625. https://doi.org/10.1037/0003-066X.59.7.614
Dang, S. S., Quesnel, D. A., Hewitt, P. L., Flett, G. L., & Deng, X. (2020). Perfectionistic traits and self‐presentation are associated with negative attitudes and concerns about seeking professional psychological help. Clinical Psychology & Psychotherapy, 27(5), 621-629. https://doi.org/10.1002/cpp.2450
Hewitt, P. L., & Flett, G. L. (1991). Perfectionism in the self and social contexts: Conceptualization, assessment, and association with psychopathology. Journal of Personality and Social Psychology, 60, 456–470. https://doi.org/10.1037/0022-3514.60.3.456
Hewitt, P. L., Flett, G. L., Sherry, S. B., Habke, M., Parkin, M., Lam, R. W., … Stein, B, M. (2003). The interpersonal expression of perfection: Perfectionistic self-presentation and psychological distress. Journal of Personality and Social Psychology, 84, 1303–1325. https://doi.org/10.1037/0022-3514.84.6.1303
Shannon, A., Goldberg, J. O., Flett, G. L., & Hewitt, P. L. (2018). The relationship between perfectionism and mental illness stigma. Personality and Individual Differences, 126, 66–70. https://doi.org/10.1016/j.paid.2018.01.022
Topkaya, N. (2014). Gender, Self-Stigma, and Public Stigma in Predicting Attitudes toward Psychological Help-Seeking. Educational Sciences: Theory and Practice, 14(2), 480-487. https://doi.org/10.12738/estp.2014.2.1799
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