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DI COSA PARLA QUESTO ARTICOLO
Lo scopo della review di A. Dingemans, U. Danner e M. Parks è stato quello di fornire una sintesi dei risultati della ricerca sulla regolazione delle emozioni nel Binge Eating Disorder (BED).
COSA DICE LA RICERCA
Uno dei sintomi chiave del binge eating disorder (BED) è mangiare grandi quantità di cibo in un periodo di tempo limitato mentre vengono sperimentate forti emozioni collegate alla perdita di controllo. Diversi studi suggeriscono una rilevante associazione tra sintomi depressivi, umore triste acuto e abbuffate e sottolineano che livelli più elevati di depressione sono correlati a abbuffate più abbondanti ed emotivamente intense.
Oltre alla tristezza, è stato scoperto che anche altre emozioni svolgono un ruolo importante nel BED. Arnow et al. hanno scoperto che rabbia/frustrazione, ansia e tristezza/depressione rappresentano il 95% degli stati d’animo che precedono un episodio di abbuffate. In particolare rabbia e frustrazione precedono maggiormente l’episodio di abbuffata rispetto a tristezza e depressione. Indagando su un ampio spettro di emozioni in BED, Zeeck et al. hanno scoperto che il numero di abbuffate era meglio spiegato da rabbia, delusione e sentimenti di dolore o solitudine.
Sembra anche che le persone con BED percepiscano i fattori di stress e le emozioni che ne derivano in modo diverso rispetto ai loro coetanei sani e sono molto meno in grado di tollerare l’umore negativo. Inoltre, i problemi quotidiani sono vissuti come più stressanti dagli individui con BED, i quali, presentano anche maggiori difficoltà in termini di consapevolezza emotiva rispetto agli individui normopeso e obesi senza una diagnosi di disturbo alimentare.
Molti modelli suggeriscono che gli individui si impegnano in abbuffate come mezzo per regolare le emozioni negative, il che è probabilmente dovuto alla mancanza di strategie più adattive. La letteratura esistente suggerisce che il BED può temporaneamente migliorare l’umore, il problema quindi non è necessariamente associato all’esperienza delle emozioni negative di per sé, ma piuttosto alla mancanza di strategie adattive per regolare l’affetto negativo.
La rivalutazione è una strategia prototipica di regolazione delle emozioni adattiva, incentrata sull’antecedente, il che significa che un individuo utilizza questa strategia prima che una risposta emotiva si sia completamente attivata e abbia influenzato il loro comportamento.
Un esempio di strategia di regolazione disadattiva delle emozioni è quella della soppressione, che è considerata una strategia focalizzata sulla risposta ed è comunemente usata dalle persone con disturbi alimentari. Quando un individuo usa la soppressione come strategia di regolazione, è l’espressione delle emozioni, piuttosto che l’esperienza delle emozioni, che viene ridotta. Gli individui con BED hanno la tendenza a sopprimere maggiormente le proprie emozioni e forniscono una valutazione peggiore della loro capacità di influenzare i propri stati emotivi rispetto a individui con altri sottotipi di disturbo alimentare (AN, BN e disturbo alimentare non altrimenti specificato).
Negli individui con BED, la ruminazione, in particolare quella che implica un confronto passivo della propria situazione attuale con gli standard desiderati (cioè, la rimuginazione meditativa), sembra portare a un umore più negativo. Wang et al. hanno suggerito che la ruminazione è un importante processo cognitivo associato alla gravità della psicopatologia del disturbo alimentare nel BED. Cioè, coloro che si soffermano sulla loro attuale dimensione corporea e la confrontano con gli standard desiderati possono essere particolarmente preoccupati e angosciati per la loro forma corporea.
IMPLICAZIONI PER LA CLINICA
Le strategie di regolazione delle emozioni disadattive degli individui con BED possono influenzare non solo la patologia alimentare, ma anche altri comportamenti. Ad esempio, l’abuso di sostanze e i problemi di controllo degli impulsi sono spesso co-morbosi del BED.BED e disturbi da uso di sostanze condividono una serie di correlati psicologici, neurobiologici e genetici e la disregolazione dell’umore è associata a entrambi i disturbi. Inoltre, l’autolesionismo è spesso associato all’impulsività e all’uso di sostanze e sembra essere presente anche negli individui con BED, nella stessa misura degli altri sottotipi di disturbo alimentare (>20%). In conclusione, sembra che le difficoltà rispetto alla regolazione delle emozioni siano fattori importanti coinvolti nel mantenimento della psicopatologia del disturbo alimentare e possano manifestarsi anche in altre forme di psicopatologia.
RIFERIMENTO
Dingemans, A., Danner, U., & Parks, M. (2017). Emotion Regulation in Binge Eating Disorder: A Review. Nutrients, 9(11), 1274. MDPI AG. Retrieved from http://dx.doi.org/10.3390/nu9111274
L’articolo è stato scritto dalla dott.ssa Marianna Cosco- Psicologa Psicoterapeuta
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